Pagina:Gozzi - La Marfisa bizzarra.djvu/231

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canto nono 221

63
     Un’altra parte il manifesto avia
che sembrava un’idea del Masgumieri;
cioè che a chi volesse piegieria
far per dieci assoziati a’ tomi interi,
sarieno dati i tomi in cortesia
f)er la benemerenza e volentieri.
Il Masgumier cosí dispensa a macco
sopra il balsamo greco il taccomacco.
64
     Un altro scrittorel di simil forma,
il qual delle Slagion facea poemi,
di cui Dodon avea riso prò forma
de’ suoi cattivi versi e de’ proemi,
aveva detto che non prende norma
dai scritti di Dodon né da’ sistemi;
che non tersa scrittura ne’ bei detti,
ma che vuol esser succo ne’ libretti.
65
     Dodon rideva sgangheratamente,
che non ha frega d’essere imitato,
e gli diceva: — Dimmi solamente
se a rider de’ tuoi scritti sia peccato.
10 trovo il tuo libretto un accidente
di tristi versi e rubacchiar pisciato,
e non ci vedo il succo che tu narri.
Lascia che rida e le mascelle sbarri.
66
     L’ironico ricordo che mi dai,
ch’io logri inchiostro in util delle genti,
l’ho posto in uso prima, come sai,
buffoneggiando i libri puzzolenti.
11 criticarti non l’ho fatto mai;
in ciò pianti carota agl’innocenti:
ma dico che le tue Stagioni in canti
forman l’anno peggior di tutti quanti.