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24 la marfisa bizzarra

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     A’ costumi cambiati, alla lettura
riformata ed all’ozio ed alla pace,
cambiata non avea la sua natura
Gan da Pontier, traditor pertinace.
Vero è che i tradimenti suoi misura
e rimoderna anch’esso, e si compiace
di non trattar co’ regi danno al regno,
ma in fraudi piú all’usanza pon l’ingegno.
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     E verbigrazia, essendo assai persona
di Carlo vecchio, il conducea pel naso:
molte ingiustizie a sua santa corona
faceva fare in uno o in altro caso.
L’incarco tôrre a qualche anima buona
e darlo a un birro l’avea persuaso,
che de’ gran merti non ne dava un fico:
chi piú lo regalava era suo amico.
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     Per venti scudi avrebbe querelato
di lesa maestade un suo fratello,
e s’infingeva ancor farsi avvocato
per le ragioni or di questo or di quello.
Chi s’affidava era poi consolato,
e si può dir gli menasse al macello,
perch’egli proteggeva tutti quanti,
ma la ragione avea quel da’ contanti.
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     E nondimeno ogni giorno alla messa,
anzi alle messe andava: si può dire
che n’ascoltava con faccia dimessa
tre o quattro, che pareva il Dies irae.
Ed ogni settimana si confessa,
e a dir «mea culpa» si facea sentire;
massime quando avea l’assoluzione,
mette sospir ch’assordan le persone.