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342 la marfisa bizzarra

Stanza 64.

Un altro scrittorel di simil forma,
il qual delle Siagion facea poemi...

Certo conte Orazio Arrighi Landini, che in quel tempo scriveva e stampava poemetti sulle Stagioni dell’anno ed altre poesie, dedicando le operette sue indistintamente a soggetti da’ quali sperava qualche sovvenimento. Egli passava in Venezia per buon poeta alla sprovveduta. Questo signore, niente censurabile sull’ottimo carattere e costume, era però infelice poeta. Un piccolo tratto di gioviale ironia poetica, sopra a’ suoi scritti e sopra gli accidenti della sua vita, dello scrittore della Marfisa, lo fece entrare in furore e nel desiderio di vendicarsi con qualche scrittura, che fu ignuda affatto di merito, e di maniere incivili, le quali non fecero che far ridere l’autore della Marfisa. Le ottave 64-67 contengono un cenno di questo fatto.

Stanza 68.

Gl’impostori scrittor d’allora in caldo
appiccomo question co’ buon scrittori.

Sino all’ottava 73 è storia veridica e satirica sopra al Chiari e il Goldoni, iracondi con gli accademici detti granelleschi, ch’esistevano in Venezia, gran difensori della puritá del nostro idioma e della buona poesia.

ANNOTAZIONI AL CANTO DECIMO

Stanza 3.

par loro avere in sul capo il mantello...

I birri, che pigliano qualche delinquente in Venezia per condurlo in prigione, gli mettono in sul capo un tabarro per coprirlo alla vista del popolo. I soli ladri sono via condotti, da’ birri, scoperti.

Stanza 4.

ma come, verbigrazia, quel di Praia...

A Praia, nel territorio padovano, v’è un ricchissimo convento di monaci cassinensi.