Pagina:Gozzi - La Marfisa bizzarra.djvu/47

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canto secondo 37

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     Come ognun sa, Ruggero suo fratello
sposata avea la bella Bradamante,
la qual rimodernato avea il cervello
e non è piú guerriera né giostrante;
ma pensa alla famiglia e fa duello
col fattor, col castaido e colla fante,
e riflettendo all’avvenire e a’ figli,
tutta all’economia par che s’appigli.
8
     Chi l’avesse veduta alla cucina
a g^dar che s’abbrucian troppe legna,
e l’avesse veduta alla cantina
come alla botte scemata si sdegna,
e a levarsi per tempo la mattina,
l’avria creduta un’economa degna,
che venti chiavi in saccoccia portava
e la minestra e l’olio misurava.
9
     Non dimandar se i drappi alla rugiada
di san Giovanni fa porre la notte,
perché qualche tignuola non gli rada,
e se fa dar lor spesso delle bòtte,
e se fa chiuder l’uscio della strada
per i ladroni, e se le calze rotte
sa rattoppare e racconciar le maglie,
e voler da’ villan polli e rigaglie.
10
     Scrive Turpin di quella tuttavia
ch’ell’era attenta massaia e perfetta,
ma che in secreto questa economia
era di maliziosa formichetta,
e che a se stessa facea cortesia,
nascosta avendo piú d’una cassetta
di be’ zecchini, e di quelli il marito
né avea ragione né sapeva il sito.