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canto secondo 45

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     In queste circostanze dolorose
è la magion del gran Rugger di Risa.
Ma mi convien ordinar l’altre cose
e lasciar cheta un pocolin Marfisa.
Or udirete le imprese famose
di Filinoro, e fatti d’altra guisa,
e come venne a Carlo di Guascogna,
perocché ordir la tela pur bisogna.
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     Filinor di Guascogna un giovanetto
era nobil di stirpe e bello assai.
Passava presso a molti uom d’intelletto,
nelle conversazion non tacca mai;
parca ch’ogni materia avesse letto.
Io so, lettor, che te ne stupirai
s’era stimato dotto, e non so come,
si può dir che scrivea male il suo nome.
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     Aveva una si gran ritenitiva
che, quando un sapiente ragionava,
nella memoria tutto ciò che udiva,
come uccellino al vischio, gli restava;
donde se il caso in acconcio veniva,
tutto quel che avea in capo vomitava,
co’ termini e le frasi che sapea,
sicché un novello Salomon parca.
42
     Entrava franco a ragionar di storia,
e giudicava della poesia;
filosofo era, e voleva vittoria
in medicina ed in astronomia;
geografo, topografo, e a memoria
avea la Bibbia e la teologia;
nel militare e nella matematica
ragiona per teorica e per pratica.