tare però che la lode del Goethe si fonda sulla relazione intima, ch’esso pretende esistere fra la fiaba tragico-burlesca del Gozzi ed il carattere del popolo Veneziano. Checchè sia di ciò, le Fiabe correvano di trionfo in trionfo, e tre fatti importanti accadevano dopo la rappresentazione della Turandot, il passaggio della Compagnia Sacchi dal Teatro S. Samuele a quello di Sant’Angelo (l’antico teatro del Goldoni), la partenza del Goldoni per la Francia, e quasi allo stesso tempo il ritiro del Chiari nella sua Brescia ed il suo cessare di scrivere per il teatro. Non è già che il Goldoni si fosse dato per vinto. Ma certo i trionfi del Gozzi affrettarono la sua risoluzione ed in una sua poesia lo dice più aperto che nelle Memorie e nelle Lettere:
Tre lustri or son che del mio scarso ingegno
Vo spremendo il midollo, e quanto lice
A me sperar, giunsi dell’opra al segno.
Ma non dura fortuna ognor felice,
E temer posso di colei gli oltraggi
Ed all’imo cader della pendice.
Nuove terre calcando e nuovi saggi
Di costumi prendendo, può la mente
Trar miglior frutti da novei viaggi,
E un dì tornando alla diletta geate
D’Italia mia, ch’or di me forse è stanca,
Esser rancido meno e men spiacente.1
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- ↑ Goldoni. Componimenti cit. Capitolo per le Nozze Barbarigo e Lippomano.