Pagina:Gozzi - Le fiabe. 1, 1884.djvu/352

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130 il corvo.


SCENA SESTA.

Smeraldina, Armilla e Jennaro.


     Smer.                               Ahi!
     Jen.                                         Chi mi scioglie
     Dalla dura prigioni
     Arm. Oh Dio! son morta. (cade sopra un sedile)
     Smer. Ah, Principessa... ah, figlia, chi t’indusse
     Ad uccider te stessa! (si fa al fianco d’Armilla)
     Jen.                                    Come! Armilla
     Piagata il sen! Chi v’ha ferita? Oh Numi!
     Donna, mi dì, chi fu, che l’ha ferita?
     Io la vendicherò...
     Smer. (piangendo) Da sè infelice,
     Io la vidi ferirsi.
     Arm. (languendo) Non cercare,
     Jennaro, la ragion della mia morte.
     Il padre mio mi volle estinta, e volle,
     Ch’altro rimedio al viver tuo non fosse
     Fuor che il mio sangue... Il mio sangue t’ho dato...
     Vivi felice... al tuo fratel vicino.
     Gratitudine sol nella memoria
     Serba per me, se il merto.
     Jen.  Oh generosa!
     No, non morrai, che forse la ferita
     Non è mortal. Medica mano forse... (in atto di partire)