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atto quarto 301


SCENA OTTAVA.


Truffaldino e Calaf che dorme.



Truff. Entra adagio, e dice con voce bassa, che
     può buscare due borse d’oro, se giugne a rilevare
     i due nomi dall’ignoto, il quale opportunamente
     dorme. Ch’egli ha comperata con un
     soldo dal N. N., ciarlatano in Piazza, la mirabil
     radice della mandragora, che posta sotto il
     capo di chi dorme fa parlare in sogno il dormiente,
     e lo fa confessare ciò, che si vuole.
     Narra degli stupendi casi avvenuti sul proposito,
     cagionati dalla virtù di quella radice, narrati
     da N. N. ciarlatano, ecc. S’accosta a Calaf
     adagio, gli mette la radice sotto al capo,
     si tira indietro, sta in ascolto, fa de’ lazzi ridicoli.
     Calaf Non parla, fa alcuni movimenti
     colle gambe, e colle braccia. Truffaldino S’imagina,
     che que’ movimenti sieno parlanti per virtù
     della mandragora. S’idea, ch’ogni movimento
     sia una lettera dell’alfabeto. Da’ movimenti di
     Calaf interpreta lettere, e forma, e combina un
     nome strano e ridicolo a suo senno; indi allegro
     sperando d’aver ottenuto quanto voleva, entra.