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108 memorie inutili

umane fralezze, mia madre aveva tenuto mano al matrimonio di mio fratello per fare d’un figlio amato un vero martire, e solo mi increbbe di vedere che la di lei predilezione, conservata per tutto il tempo della sua lunga vita non solo, ma sino al punto della sua morte col suo testamento, non abbia mai che accresciute le infelicitá d’un uomo, che amai sempre, che amo ancora, e che amerò sino al finire de’ giorni miei come fratello e come amico.

Non averei fatta questa piccola disgressione se non l’avessi veduta necessaria al séguito delle mie Memorie.

La stanza dov’eravamo s’era empiuta di parenti e di famigliari curiosi sulla persona mia. Mio padre si sforzava di farmi delle ricerche; ma la ferita sua lingua non permettendogli l’articolazione, s’impazientava e ricadeva nel pianto.

Il cuor mio contaminato non m’impedí di por mano ad una lunga catena di racconti degli accidenti piú faceti ch’io aveva passati nella Dalmazia e ne’ miei viaggi, e lo feci ridere coll’assemblea tutto il resto di quella giornata.

L’aria perfetta di que’ villaggi; una mensa non molto decente, ma fatta abbondante dal prezzo amabile de’ commestibili di que’ paesi; la giovialitá, i sali e le lepidezze delle quali la nostra fratellanza fece sempre professione, non mi lasciavano dar retta alle mancanze dell’albergo.

Il secondo giorno della mia villeggiatura scopersi che il vero male non istava nell’abitazione, ma stava negli animi.

Non saprei dire il perché, parve ch’io fossi considerato da tutti persona di conseguenza.

Le tre sorelle rimaste in casa mi prendevano da una parte con secretezza, e mi narravano che la moglie di mio fratello Gasparo, in alleanza stretta con la signora nostra madre, che l’amava ciecamente per esser ella sposa del primogenito, dominava e reggeva interamente gli affari della famiglia, i quali andavano sempre di male in peggio; che la padronanza del nostro padre infermo non era che una covertella sedotta e adoperata dalla volontá della nostra madre, e sempre in favore de’ suggerimenti della direttrice; e che se io non metteva qualche argine, la famiglia terminava di cadere nell’ultimo precipizio.