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parte seconda - capitolo xii 311

dell’amicizia a misura delle sue circostanze, aggiungendo di non aver fatto nulla per lei in questo proposito che potesse sbilanciare il mio stato, ch’io non ebbi giammai la boria di ingrandire con le parole come un parabolano fastoso, né la riserva di non palesarlo ingenuamente a questa tale mia amica, come se fosse stata una mia figlia medesima. Si rida.

Di qualunque ceto sieno le femmine, se proccurano de’ sollievi alla loro indigenza accidentale da’ loro amici, sono esosi quegli uomini che non aderiscono possibilmente e che non prevengono anzi a levar loro il rossore delle richieste.

Di qualunque ceto sieno le femmine che barbaramente, senza riguardo alcuno, per appagare i loro capricci o per arricchire, si valgono d’una cieca passione da esse, con tutta l’arte e con tutti i suggerimenti de’ lor diavolini perpetui custodi, accesa negli uomini, gli rodono a segno di esporli alla miseria e alle beffe dell’universale, non sono né amiche né amanti, ma scellerate, crudeli e stomachevoli arpie.

Io non aveva una cieca passione per la Ricci, come si vedrá, e quanto a me devo confessare di non avere trovato in lei indiscretezze o insidiosi artifizi.

Ella era in quel tempo in sul punto della sua partenza con la comica compagnia e di andarsene alle piazze di Bergamo, indi di Milano, e non era gran fatto lontana dal dover partorire.

Sopra alcune sue civili espressioni con le quali mi protestava degli obblighi e dimostrava il consueto comico dispiacere in sulla sua partenza da me, non senza le consuete mie grate risa, le raccomandai soltanto di regolarsi nel suo contegno in qualunque cittá.

Le dissi ch’io m’era esposto in faccia il mondo cordialmente per difendere il suo buon nome e la sua sussistenza; che non mi sarei stancato di proccurarle maggiori vantaggi. Le ricordai ch’ella aveva de’ pertinaci nimici nella sua comica societá, e la pregai a non pormi a de’ repentagli e a non far disonore con delle imprudenze alla mia parzialitá dichiarata.

Tutti i riflessi ragionati, gl’insegnamenti, i ricordi sinceri, le preghiere che noi maschi facciamo e doniamo alle femmine