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parte seconda - capitolo xviii 345

persone con abilitá, e del bene che quelle opere cagionavano loro, il puntiglio che aveva concepito contro i persecutori de’ miei protetti, mi tenevano fermo.

Conviene anche concedere qualche indulgenza al mio carattere flemmatico, ostinato nella costanza, addormentato nelle pratiche e nella amicizia e sofferente.

Ho sofferti per un lunghissimo tempo de’ servi viziosi e disattenti, de’ sarti che mi rubarono e mi rovinarono degli abiti, de’ calzolai che mi storpiarono colle scarpe che mi fecero, de’ barbieri che mi scorticarono, de’ parrucchieri che accorciandomi i capelli m’accorciarono un’orecchia colla forbice, e cent’altre persone incomodissime, senza lagnarmi che con de’ scherzi che le fecero ridere.

Quanto alla mia costanza con la Ricci, m’era ridotto a resistere, a frequentare con lei le mie visite e a difenderla omai piú per difender me che per difender lei.

Aveva sostenuta la di lei comica abilitá, combattuto per la sua fama onorata, ed era divenuto di lei compare, titolo che porta con sé qualche debito. Seguo la mia narrazione.

Giunta nuovamente in Venezia nell’ottobre di quell’anno la compagnia comica del Sacchi, e giunte tutte le altre truppe ne’ parecchi teatri di Venezia, quella del Sacchi fu sorpresa da una novitá inaspettata e desolatrice.

La provvida vigilanza de’ magistrati, che anteriormente all’aprirsi de’ teatri spedisce ogn’anno de’ periti architetti ad esaminarli tutti nella loro soliditá per la pubblica sicurezza, aveva avuta riferta da’ periti che il teatro in San Salvatore condotto dal Sacchi era periclitante, e perciò era corso un ordine rispettabile che quel teatro dovesse rimaner chiuso e inoperoso.

La disperazione per parte del patrizio Vendramin, proprietario, e per parte del Sacchi, non meno che di tutta la compagnia, fu grandissima. Trenta e forse piú persone componenti quella truppa, private del pane quotidiano, facevano compassione.

Ad un ricorso del patrizio proprietario, il quale esibiva un pronto ristauro della fabbrica, fu risposto dal magistrato ispettore