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378 memorie inutili


— Siete forse offesa dal mio discorso? — diss’io. — Piú che a me, egli riguarda a voi, onde possiate armarvi contro un profluvio di vessazioni e d’impertinenze di chi per opprimervi non attende se non che io vi lasci isolata.

La giovane seguiva i suoi gesti smaniosi, dinotando una brama di palesarmi delle cose in secreto.

Allora fu ch’ebbi la debile, stolta lusinga ch’ella fosse ancora in grado di poter accettare de’ consigli e d’eseguirli, d’esserle utile senza offendere nessuno, ond’io discesi a farle questa ricerca con una maniera urbana e amichevole. — Avreste forse — diss’io — delle cose da palesare a me solo per avere un consiglio? — Sí signore — rispose ella.

— Ebbene — dissi, — voglio darvi ancora un segno di sincera cordialitá. Domattina sarò a visitarvi. Disarmatevi d’ogni arte e date luogo alla ingenuitá. Se vedrò che i miei consigli possano essere in tempo di giovarvi senza offesa di nessuno, ve li darò. Desidero che siate in grado di poterli eseguire, ond’io possa far tacere la malignitá sfrenata de’ vostri compagni, tenerli in soggezione, proccurare i vostri vantaggi e seguire ad esservi buon amico e compare. Temo che il male sia troppo innoltrato; tuttavia vederemo.

Ella mi disse d’attendermi, che sarebbe sincerissima; e confesso, s’accrebbe in me qualche scintilla di sciocca lusinga di rimetterla in buon aspetto e di poterle giovare.

Non mancai della mia visita la mattina successiva, in un’ora in cui era certo di non trovare il signor Gratarol. Trovai la Ricci ch’era ancora a letto, ed ecco il comico di quella mia visita.

— Sono — diss’io con la maniera piú urbana e scherzevole — ad ascoltarvi e ad essere medico alla vostra infermitá, s’ella è guaribile. Non mi nascondete nulla, perché le mie ricette non riescano piú dannose che giovevoli. Se pensate ch’io non sappia scusare i giovanili trascorsi, m’offendete. Confessatemi i gradi della vostra amicizia col Gratarol, ond’io possa scorgere se mi lasciano adito a de’ consigli. Sono certo che quel signore è all’oscuro delle disgrazie che vi cagiona, e temo che voi siate cagione di questa sua ignoranza.