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36 memorie inutili


Una mia sorella, appellata Marina, ed io, eravamo perfetti imitatori d’alcune femmine e d’alcuni uomini coniugati, note caricature del villaggio. Innestando alle farse molte scene appoggiate a’ dialoghi ed a’ contrasti famosi di quelle mogli e di que’ mariti spesso ubbriachi, co’ panni indosso de’ nostri originali imitati, la copia d’imitazione era tanto pontuale agli occhi de’ nostri villerecci ascoltatori, che conoscendola, ridendo bestialmente, ci caricavano d’applausi proporzionati alle loro grossolane nature.

A mio padre ed a mia madre venne il capriccio di voler essere imitati in una farsa da me e dalla mia sorella accennata.

Facemmo gli schizzinosi alquanto; ma bisogna obbedire al padre e alla madre. Gli abbiamo serviti con una esattissima imitazione di vestiti, d’attitudini, d’intercalari e di dialoghi, in alcune scene intrecciate di famigliati contrasti tra lor consueti.

La maraviglia loro fu grande, e le loro risa furono il castigo alla nostra obbediente temeritá.

Mi dilettai d’apprendere a strimpellare passabilmente un chitarrino, e in competenza con mio fratello Gasparo composi, cantando e suonando, de’ versi rimati improvvisi nelle ricreazioni, con tutta l’audacia occorrente a questo cimento, un po’ troppo stupidamente creduto da una moltitudine miracoloso.

Appago una mia brama di ciarlare alquanto sopra a questo miracolo. A mio credere, que’ rigoletti d’immenso popolo a bocca aperta che s’affolla intorno ad un improvvisatore di versi, prova soltanto che, ad onta dell’avvilimento con cui si pensa sulla poesia, ella abbia quella forza sugli animi e sui cervelli, che le viene con ingiustizia dalle lingue negata.

Dicesi che Cristoforo Altissimo, poeta del secolo 1400, abbia composto alla sprovveduta, cantando in ottava rima pubblicamente, il suo poema de’ Reali di Francia, e che alla sfuggita sia stato ricopiato rapidamente mentr’egli lo componeva cantando.

Benché si peni a trovarlo per la sua raritá, egli è stampato sin da que’ tempi, ed io l’ho letto favoritomi dal suaccennato abate Verdani.