Pagina:Gozzi - Memorie Inutili, vol 1, 1910 - BEIC 1837632.djvu/97

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parte prima - capitolo xii 91

lasciate libera quella via alla lega de’ matti quanto siete voi matto, non succede alcun male né si potrá attribuire la taccia di pusillanimitá che ad una larva non conosciuta, e se io mancassi alla fede data a’ soci, voi non potreste levarmi la macchia di mancatore e di vile. Diverrei il bersaglio degli scherzi ingiuriosi di tutta l'armata. La custodia del secreto, ch’io vi giuro, sará in tal caso cosa contraria alle leggi dell’amicizia, della prudenza, del mondo e di Dio. Anche la vostra pretesa di secretezza mette a cimento il mio onore. Chi v’assicura che alcuno de’ vostri aderenti, per darsi merito e per sottrarsi da un pericolo, non faccia secretamente giugnere all’udito di S. E. generale il vostro nome e la vostra bestialitá? Ecco allora esposta a’ vostri dubbi offensivi la mia fede inalterabile ed innocente. Avete preciso debito di aderire a’ consigli della mia vera amicizia, dettati dalla mia soda prudenza. Dovete lasciar libera quella via, e allora vi sarò obbligato. Fate poi all’amore con altro che col trombone da fuoco con quella frasca della Tonina. La sua macchina merita la vostra debolezza; l’animo suo dovrebbe meritare i vostri disprezzi; ma io non fo il pedante sugli oggetti degni o non degni d’amore, e compatisco la umanitá.

Vidi il signor Simeone C*** cruccioso d’essere convinto da’ miei argomenti, semplici ma ragionati, e lontanissimo dall’abbracciare il mio pacifico consiglio. Da vero dalmatino feroce proruppe nelle ignude proteste significanti e ne’ giuramenti che non abbandonerebbe il campo giammai, e concludendo che rimarrebbe cadavere, ma non senza fare una strage.

Ho creduta necessaria una dose dell’arte strionica. Lo guardai taciturno alquanto con uno sguardo di commozione favellatrice; indi con un atto tragico da vero declamatore teatrale gli dissi: — Ebbene, vi prometto ch’io sarò il primo questa sera ad entrare nella viottola da voi presidiata, e senza offendervi, a presentare il petto alle vostre archibugiate. Non ho piú bel modo di farvi conoscere che non mi siete amico. — Gli volsi le spalle con qualche furia, ma con un passo molto lento.

Egli che, fuori dalla fierezza istillata in lui dall’educazione, era nel fondo del cuore ottima persona, mi prese per un braccio