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112 memorie inutili

ma in sostanza con quella di sopraffatore e contaminatore della ospitalitá, a pretendere con una petulanza inaudita delle cose che anch’Ella è omai in debito di conoscere a me impossibili. Gl’impazziti sono da me commiserati, ma le follie del Gratarol sarebbero compatibili se non dinotassero un animo di fondo pessimo. Mi pentirei di tutti i penosi uffizi ch’io feci tutt’oggi digiuno e sino a questo momento per un ingrato, se non riflettessi che la di lei persona ch’io amo è stata il movente.

Quest’uomo — proseguii — s’è determinato a voler fare delle nuove violenti solennitá e a cercare delle vendette contro di me, a seconda della sua guasta fantasia, del suo livore mal concepito e d’una lordissima direzione ch’egli crede sublime. Il suo voler me plenipotenziario nel caso in cui siamo non può essere che un ostinato insidiatore pretesto. Il mio caro signor Carlo, il suo ed il mio buon cuore ci hanno imbrogliati tutti due. Lei ha preso a proteggere un furibondo d’inurbano carattere, ben lontano dalla sua ingenua amicizia. Fra poco Ella vedrá coll’esperienza quanto male abbia impiegata la sua amichevole parzialitá.

— Oh cattivo, cattivo! — disse mormorando tra’ denti il Maffei ottuso e mortificato in un modo che mi faceva pietá.

— Conoscerebbe — soggiunsi io commosso piú per lui che per me — qualche persona autorevole e ragionevole che abbia forza sull’animo di quel delirante?

— Questa persona — rispose l’amico — potrebbe essere il signor Francesco Contarini di lui zio. Sembra certo che quello sia il maggior confidente ch’egli abbia. Dovrebbe in vero aver del rispetto per lui, essendo quello che ha tra le mani gli affari piú intrinseci della di lui famiglia ed economia sbilanciata.

— Vorrei avere la fortuna di conoscere cotesto signore — diss’io, — ma non la ho. Se lei lo conosce, mi favorisca d’aprirmi la via. Mi produrrò anche da quello e lo pregherò a voler consigliare e persuadere il nipote ad accettare il possibile riguardo alla riproduzione della non meno scipita che fatale commedia.

Fui favorito in sul fatto la stessa sera dall’amico Maffei. Egli m’introdusse nell’abitazione del signor Francesco Contarini, ch’io