Pagina:Graf - Le poesie, Chiantore, 1922.djvu/1055

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Chiusa nell’ombra, una vena,
 Che tra gli scheggi s’imbroglia,
 Sommessamente gorgoglia
 Una sottil cantilena;

E par che a faggi ed abeti
 Antiche favole narri,
 E adescamenti bizzarri
 D’elfi e di silfi inquïeti.

Che son laggiù quei lucori
 Così velati e sfumati?
 Sono i miei dolci peccati?
 Sono i miei teneri amori?

E quella macchia sì scura,
 Dove più nulla si vede,
 È la delusa mia fede?
 È la mia mala ventura?

Un subitano sospiro
 Passa con lena affannosa:
 Dietro la vetta scabrosa
 Piega la luna il suo giro.

Come in un sogno l’incerto
 Lume dilegua, s’è spento:
 L’anima errante del vento
 Geme pel bosco deserto.