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LA CROCE NEL TRONCO
Tu, che scolpisti nel core
Di questo lugubre legno
Il formidabile segno
Dell’immortale dolore;
O vïator sconosciuto,
O sognator vagabondo,
O nauseato del mondo,
Le tue vestigia saluto!
Ancora vivi? Gli ascosi
Greppi e le selve erri ancora?
O nell’oscura dimora,
Placato alfine, riposi?
In grembo alla madre antica,
Sotto le morbide zolle,
Ove si cheta la folle
Smania e la vana fatica?