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ANELITO
Un ciel di cenere. Piove.
La terra è tutta un pantano.
Vorrei fuggire lontano,
Sempre più lontano: — dove?
Ah, questa smania di fuga
Che a quando a quando m’assale,
E il pensier micidïale
Che dentro il core mi fruga!
Fuggire verso le plaghe
Eternamente remote,
Là dove l’isole ignote
Fioriscon lucide e vaghe
Sull’immutabile specchio
Del mare immenso, del mare
Cui tolse invano a solcare
La prua d’Ulisse già vecchio.