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Co’ tuoi poeti modello,
Che stillano dal concime
Saporitissime rime
E stan di casa al bordello.
Rimanti col libro d’oro
De’ tuoi gran re piccolini,
Che si proclamar divini,
E s’incoronan d’alloro,
In premio delle battaglie
Che non han viste nè vinte,
Ma che i pittori han dipinte
Per abbellir le muraglie.
Rimanti, putrida zolla,
Con le tue maschere sciocche,
Le tue grandezze pitocche,
La tua viltà che raspolla.
Rimanti col tuo malanno
E con la mala ventura,
Fondaco d’ogni sozzura,
Tetra fucina d’inganno.
Rimanti con l’ira imbelle
E con le antiche menzogne,
Cui sarian poche le fogne
Di cento Rome novelle.