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LA FENICE
Signori miei, la Fenice
È tra gli uccelli un uccello
Molto drammatico e bello,
Strano, infelice, felice.
E primamente ella è sola
Della sua specie nel mondo,
In questo amabile tondo,
Ove chi c’è si consola.
Poscia, morendo ogni tanto,
Come si legge in istampa,
Eternamente ella campa,
Diviso coi numi il vanto.
Aggiungasi che ha le penne
Tinte di porpora e d’oro,
Un canto molto sonoro,
Un volo molto solenne.