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SERA
Dalla chiesetta alpestre
Giunge il clamor dell’ora:
Al ciel che si scolora
Olezzan le ginestre.
Una quïete stanca
Scende implorata ai vivi:
La luce ai campi, ai clivi
Gradatamente manca.
Un vertice selvaggio,
Scabra, sassosa mole,
Riceve ancor del sole
Il moribondo raggio;
E sul pendio, raccolti
Dentro un recinto breve,
Sotto la terra greve
Riposano i sepolti.