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QUELLA SERA
La sua piccola mano,
Così bianca e leggiera,
Correa sulla tastiera
Dell’affiochito piano.
E un canto sovrumano
Tremava nella sera,
Simile a una preghiera
Udita di lontano.
In un angolo oscuro,
Acquattato io sedevo,
Stretto fra l’uscio e il muro.
E così per trastullo,
Piangevo, oh, Dio, piangevo
Come un vecchio fanciullo.