Pagina:Grammatica Sanscrita - Giovanni Flechia.djvu/377

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pugilato, ila gg3, bastone, grg?T, fi, giuoco del bastone, da ree, uomo, rarre* fi, donna. 6) Vedi, quanto alla derivazio- no de’ numeri ordinali, il §. 210, II a. 7) I nomi derivati, secondo 1 e 2, forgiano generalmente il loro femminile mediante fi, onde p. e. ■feri, la nipote, %gri, notturna. II. rarar (e, pe’ femminili, talvolta gy) affìggesi, non al- l’ignudo tema, ma a forme grammaticali, ed affìggesi all’ul- ,tima vocale di esse forme, tranneché pel Gen. e Loc. del Duale, Loc. del Plur. e pei casi con desinenza cominciante da ra , ne’ quali tutti si premette alla vocale che precede la desinenza. Questo affisso, che pigliasi principalmente da voci indeclinabili o pronominali, aggiugne forza di diminutivo, vezzeggiativo, commise rat ivo e talvolta anche di superlativo, onde p. e. da rerifira (avverbio, propr. Strum. Plur. di rari#, cf. 236), abbasso, si fa rerirat», un pochette abbasso, da 7» (Nom. Sing. m. di rag , v. §. 216), egli, rara», ipsissimus (cf. it. stessissimo, luissimo), da rara» (Dat. Abl. Plur. di rag) rafia». Le forme finite in rar mutano questa lettera in rr, onde p. e. da fi» (v. §. 240, a), ahi tristo!, si fa raffi-?, ahi tristarello! L’accento cade sempre sulla vocale che vien dopo il y dell’affisso. Osservazione. Simigliantemente pigliasi questo ray dal verbo finito, onde p. e. da raffi (3 p. Sing. Pres. Parasm. di rag, v. §. 280), mangia, si fa «raffi, mangiucchia. III. * ragì (femm. gran) forma principalmente (con varia accentuazione): \) collettivi ed astratti neutri, onde p. e. da ratrerere (v. I, 1), Upaguide, si fa rafanrafi, moltitudine di Upaguidi, da «ra, capro, «rrerer, torma di capri, da tz, camello, rafarar, torma di camelli, da rar#, ricco, raT#ra, ricchezza, da rarefa, bello, rarrefarar, bellezza; 2) aggettivi e sostantivi di varie sorta, onde p. c. da ra?F, nome di paese, si fa rarjfrar, Anghese, da Tri#, estate, fererar, estivo, prodotto dall'estate, e, senza vriddi, da antimeriggio, yyqgraì, antimeriggiano, da ««re, n. pr., rafirerer, Argiunita, seguace d'Argiuno.