Pagina:Grammatica Sanscrita - Giovanni Flechia.djvu/403

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Talmente un sostantivo; l’anteriore (il membro determinante): j) è più comunemente un aggettivo, e assai spesso un Participio Passato del Passivo, come p. e. in ytfeig (= yfrt, lungo, -4- rare, braccio), che ha lunghe braccia, renreré (= ?*, fatto, -4- «ré , cosa, negozio), che ha compiuto l'affare, che ha ottenuto l'intento = soddisfatto, contento; 2) è non di rado un sostantivo, come p. e. in greyro (= gre?, gazzella, -4- raro, cavallo), che ha cavallo gazzella — che ha un cavallo il quale è una gazzella = tirato o portato da una gazzella; 3) può essere un prefisso (v. §. 89 ) od altro indeclinabile, onde p. e. «farere («fa, sopra, -+- «re, velocità), che ha velocità soprano, = veloce a maraviglia, «retore (rare, da, via, -4- yfre, difetto), che non ha difetto, retore (rey, su, -+- «re , v. §. 466, II, 1), che ha acqua su = che ha l'acqua alta, frerere (top?, senza, via, -t- rere, timore), che non ha timore — intrepido, reréra (refi, intorno, -4- rag, lagrime), che ha lagrime intorno = circonfuso di lagrime, reryjfg (re, innanzi, -+- rayfg, mani giunte), che ha le mani giunte innanzi = sporgente le mani giunte, frinir (fri, senza', -4- reir, qualità), privo di qualità, retore (— rere, v. §. 466,1, 6, con, -4- tov, ira), che ha ira con = accompagnato dall'ira, irato; e coi prefissi « od «?, rere, re (v. §. 90) «ire («, non, -4- ire, sapore), che non ha sapore = insipido, «rere («re -4- «re, §• 466, IT, 1,acqua), che non ha acqua, rei re? (ire -4- rerere, animo), che è di mal animo = malinconioso, re#? ( re -4- #?, opera), che fa buone opere, rerera (re -4- rera, volto), che ha bel volto, rerewv (re -4- re*ra, dolore), che ha molto dolore — grandemente addolorato; 4) dinanzi a rare, desiderio, e rerere , intenzione, può essere un infinito, che getta via tt finale, onde p. e. da ré)*?, mangiare, rè|**ire, che ha desiderio di mangiare, da wf*,fare, rerrèrere?, ohe ha intenzione di fare. §. 484. I. La cosa posseduta viene generalmente significata dal membro finale del composto (cf. §. 483); sonvi però alcune eccezioni, come, verbigrazia, se essa cosa fosse un’