Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/175

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i48 così onorato fosse come la sua persona; ri che da quindi in-- nanzi ciascun fece. B* 5. Non conoscono uè interessi ne usure; che è pia che asterie spietate. Dav. L* aggettivo congiuntivo che si può usare in tutti i casi; cioè per agente, come nel primo esempio, ove riferi- sce niuno e governa il verbo sapesse^ e per oggetto, come nel secondo ove che riflette la grazia^ e porta V azion del ver- bo; e anche con le preposizioni, come nel terzo; ma più di rado in quest* ultimo caso si trova usato. L* articolo è ap- posto a che quando rappresenta una proposizione intera ; il che del quarto esempio comprende tutte le parole che lo precedono, e corrisponde a la qualcosa; ciò non ostante per quel che mostra il quinto, V articolo si può lasciare. I. CHE COSA è questa che H}i mi as^ete fatta mangia- re?^* a. f^enuto è il tempo che io sono per servare la mia promessa a uoi^ e che io voglio che voi la serviate a me.B» 3. Se egli mai si risapesse che noi fossimo stati^ noi sarem- mo a quel medesimo pericolo che è eglié B* La volgare espressione cosa è sì dee tenere per errore, non trovandosi in alcun classico scrittore senza che; sebbe- ne il Perticar! scriva Non so cosa direbbe di me quel sa- pientissimo Socrate. La preposizione in sì sottintende quan- do r aggettivo congiuntivo si riferisce a tempo; quindi i due che del secondo esempio comprendono il senso delie paro- le in che tempo o nel qual tempo. Dal terzo si scorge che pure in qualche altro caso si può sottintendere la preposizio- ne m;^perciò che quivi che sta in luogo di in che o nel qua- le perìcolo. E davanti al congiuntivo quale ancora si può to* gliere m; sempre che si accenni tempo: Quel giorno iiqu ai tu vedrai due asciugatoi tesi alla finestra^ ecc. B.