Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/246

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ai9 costraziooe passiva eoo raasiliario essere e il participio; e per lo contrario è usata la forma attiva originale» cioè i • che noi procediamo; 2. dì e notte qui lavorano , sottinteso, gli uomini; 3. è da riguardare con cui noi favelliamo; 4* quan^ topiàparliamo ecc* Conseguentemente negli esempj le per- sone agenti sottintese sono nei i. da noi oper noi; nel a. da^ gli uomini; nel 3. e nel 4« ^^ ^^h come si vede espresso due volte dal Boccaccio nel sesto esempio* Il quinto mostra che il si passivo si può mettere dopo il verbo quando Tespressione ciò richiede; nel resto, lo star dopo prima del verbo dipende dalle medesime regole del si personale. I. Egli non sr ruot dire. B. a. Servare si foguono i patti. B. 3. Questi lombardi cani , // quali a chiesa non sono voluti ricevere^ non ci sr foguono più sostenere. B. Queste espressioni sono stale trasformate progressiva- mente dalla costruzione attiva originale, come s* ò mostra- to ne* primi tre esempj del capitolo. Ecco le tre maniere* FORMA ORlGlNMiB Noi non vogliamo il dire* V uomo vuole i patti servare o essere servati* Il popolo non vuole pia sostenere questi lombardi cani. PRIMA TRANSIZIONI // dire non è voluto da noi. I patti servare o servati sono voluti dalV uomo* Questi lombardi cani non sono più voluti sostenere o sostenuti dal popolo*