Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/47

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Rompere, ruppi, rotto.
Conoscere, conobbi, conosciuto.
Mettere, misi, messo.
Scrivere, scrissi, scritto.
Assolvere, assolsi assolto.
Correre. corsi, corso.
Discutere, discussi, discusso.
Percuotere, percossi, percosso.
Commuovere, commossi. commosso.

Assolvere fa anche assoluto nel participio; e premere, premei, premuto. Il Davanzati ha risolvei regolare.

Ho divise queste terminazioni dal loro principio, perciò che non solo i suddetti verbi, ma tutti quelli ancora che hanno la terminazione eguale ad una delle contenute nella sopra esposta tavola formano similmente il perfetto e il participio; per esempio intendere terminando in ndere come accendere per trovare il perfetto e il participio passato si cambierà ndere in si e in so e ne riuscirà intesi inteso. Vi sono degli eccettuati, e sono i seguenti.

ECCEZIONI

Infinito. Preterito Perfetto. Participio Passato.
Cuocere, cossi, cotto.
Fondere, fusi, fuso o fonduto.
Nascondere, nascosi, nascoso o nascosto.
Stringere, strinsi, stretto.
Dirigere, diressi, diretto.
Esigere, esigei, esatto.
Negligere, neglessi, negletto.
Mergere, mersi, merso.