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43 1 alcQiiì^^^ si troncano in /e* e /9; a questa s’appone T accento, a 3odo duella Tapostrofot Di diedi e diede sì fa die* e die ^ la pri» 0)D&Qa appartiene alla poesia. Mezzo e meglio si possono ridur^M-e a me* in poesia. Si può troncare T articolo i dopo la con^/oId,s;ì unzione e, supplendo un apostrofo a questa, per esempio:* ,{mll Saladino^ e^compagnin e* famigliari^ tutti sapevan latino, I. // castaido a far fare certe bisogne che gli eran luo^ jìiì’^o pia giorni ifel tenne. B. 2. Partito il lor ragionare ^ co^ fmfninciò Masetto a pensare... B. 3. Dicevangli le più leggiam^,dre parole del mondo. B. 4* Come i falli meritan punizio^ pern^^y così i beneftcj meritan guiderdone. B. 5. Chi mal ti •osa:iveio/, mal ti sogna. B. 6. Benchè contraria usanza abbia liQ^tr^uesta legge nascosa^ ella non è ancor tolta via^ nè guasta ^^rdalla natura nè da buon costumi. B. , li; Regole del troncamento non si potrebbero dare positl^^ vamente, essendo cosa che dipende da orecchio bene orga^,_^r nìzzato, da buon gusto, e dall’aver letto molto i classici; ,. e non è 4eggier cosa, anzi di gran momento a chi vuol scriver bene* Generalmente si fa innanzi a consonante, come : • si vede in tatti questi esempj. Quando vi sono due verbi ^. nell’infinito, si tronca il primo; che airorecchio non piacciono due parole terminanti similmente Tuna dopo Taltra, come fare fare. Si eccettua il caso in cui il secondo verbo cominci per s seguita da consonante; lasciare scor gè re^ ma non sempre. L* articolazione delle parole loro e ragionare si lega piik facilmente troncando loro^ cioè il lor ragionare^ che dicendo loro ragionare^ dove si sente quel ro ra. Tutte le terze persone dei verbi si troncano quando sono unite a un nome personale o ad un pronome, dicei^angli; che che ne dica T Antipurismo. Il troncamento delle due