Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/57

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ire

Ito. Ite. Iva (egli), ivano. Iremo, irete, iranno. Ite. È ito.

riedere

Riedi, riede, riedono. Riedi, rieda, riedano.

olire

Olite. Oliva, olivi, oliva, olivamo, olivate, olivano.

olire

Mi cale, ti cale, gli cale, ci cale, vi cale, loro cale. Mi caleva, ti caleva etc. Mi calse, ti calse etc. Non ti caglia, non vi caglia.

esercere

Esercendo. Esercì, eserce, eserciamo, esercete. Eserceva, eie. È buono in tutte quelle forme ove siano le sillabe ce o ci; ma non dove sono co, ca, o cu.

solere

Solendo. Solito. Soglio, suoli, suole, sogliamo, solete, sogliono. Soleva, etc. Fui solito, etc. Che soglia, etc.

Le forme adoperate dal Macchiavello, arebbero per avrebbero, sentivi per sentivate, eri per eravate, etc. son cadute; e quantunque egli abbia scritto egregiamente per lo stile e per le idee, gli errori fiorentini che usa nei verbi non sono della lingua toscana, non ne avendo fatto uso il Boccaccio; e tocca a

    confondere l’una con l’altra; perciò che perire, il qual verbo, per latina origine, significa cadere, usato per morire essendo proprio metaforico, in qualunque modo, e tempo, e persona si usi, sempre conserverà la medesima forza, senza aggiungere circostanza alcuna: perì, perirem, perirebbero, perire, e finalmente spegnere per uccidere; il che non avviene degli altri due verbi. Di questa distinzione mi occorrerà parlarne più lungamente altrove, per distruggere altri errori.