Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/73

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A me non si conviene. B.

Ordine diretto, Ciò non si conviene a me. Ciò è r agente. Convenire è uno di quei verbi che esprimono stato e non azione; perciò non ha oggetto. Me è la persona cui tende V idea del verbo convenire.. Ora, V of^ ficio del nome preceduto dalla preposizione a è quello di mostrare la cosa alla qaale tende Toggetto del ver- bo ; o T azione o V idea del verbo « se questo non ha oggetto; il quale attributo non potendosi esprimere con una sol parola in italiano, prenderemo la latina Djìtif'O^ che significa persona a cui si dà alcuna cosa ; il che per analogia si può benissimo dire della persona cui ten- de alcuna cosa. Questa parola latina è dunque chiara, ed esprimente quello che vi si attribuisce ; perciò la adotteremo. Non dimentichi chi mi siegue che abbiamo stabiliti li tre vocaboli agente, oggetto , e datiiH>^ de* quali avremo maggior bisogno ne* seguenti capitoli. Del qualip,cante che abbiam già veduto , e delle altre relazioni formate con le preposizioni, è minore per ora l importanza.

Io fui da tutti benignamente accolto. B.

Questa proposizione è inversa ; la diretta è tutti accolsero me benignamente*^ sì che quel eh' era oggetto del verbo principale accolsero ^ è fatto reggente del verbo essere , e passivo , cioè ricevente V azione da esterno agente* Dunque il nome al quale la preposizione da è apposta, rappresenta in questo caso la persona onde viene Fazione; e la preposizione mette in relazione chi la fa con colui che la riceve.