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Pagina:Grammatica italiana, Fornaciari.djvu/154

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120 parte seconda — cap. xi


I pronomi , , si compongono colla preposizione cón:

méco = con me
téco = con te
séco = con sé, con lóro.

Modi poetici e rari: nósco, vósco per con nói, con vói.


§ 6. Quando i pronomi personali (compreso il riflessivo) debbono tenere nel discorso una parte secondaria e non esser molto avvertiti, come avviene spesso accanto ad un verbo o dopo la interjezione ècco, allora, invece di essi pronomi, si adoperano certe forme accorciate e prive d’accento. Quelle, fra di esse, che debbonsi sempre anteporre al verbo, si chiamano proclitiche (cioè che si appoggiano davanti); quelle che fanno da oggetto o termine e che ora si prepongono ora si pospongono al verbo, si chiamano enclitiche (cioè che si appoggiano di dietro) quantunque si usino sovente anch’esse come proclitiche.

La interjezione ècco non ammette altro che le enclitiche, sempre attaccate in fine.


§. 7. Proclitiche:

gli ed e’ = égli
églino
la = élla
le = élleno

Gli si può adoperare dinanzi a un verbo che cominci per vocale od h, ed e’ dinanzi a un verbo che cominci per consonante: p. es. gli è bèllo; gli hánno gridáto: e’ díce, e’ crédono. La e le si adoprano senza distinzione: p. es. la vuòl partíre; l’è bèlla; le párlan pòco.

L’uso delle proclitiche è più frequente nel parlar famigliare che nella prosa eletta.