Pagina:Grammatica italiana, Fornaciari.djvu/21

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PREFAZIONE

Da un ceppo molto antico e fecondo germogliò un albero e crebbe rigoglioso e grande in tal modo, da diffondere la sua ombra sull’Occidente d’Europa. Poi, come tutte le umane cose volgono a declinazione, anche quel nobile albero dopo il volger di molti secoli isterilì e divenne arido e secco. Tuttavia dal ceppo medesimo si levava un tronco novello che, partendosi in varii bellissimi rami, tornò ad ombreggiare larga parte del suolo europeo.

Spieghiamo l’enigma. Quel ceppo era la lingua romana, ossia il volgare parlato anticamente dalle popolazioni del territorio di Roma. Il maestoso albero che ne rampollò fu la lingua latina, che in sè ritenne la sostanza più pura ed eletta; e mediante gli scrittori prese una forma determinata e regolare, rigettò quelli elementi che men bene si confacevano colla sua natura, ed alla scuola del greco si ingentilì e si perfezionò. Morto