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Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, I.djvu/238

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1929-1933: miscellanea i 231

1855, che comprendeva molti gruppi politici, tutti avevano il nome dei loro capi: il solo gruppo che si diede il vero nome fu un gruppo nazionale, quello polacco (cfr Friedrich Naumann, Die politischen Parteien, Berlino, 1910, «Die Hilfe», p. 8).

La storia del movimento operaio dimostra che i socialisti non hanno sprezzato questa tradizione borghese. Spesso i partiti socialisti hanno preso il nome dai loro capi («comme pour faire aveu public de leur assujettissement complet à ces chefs») (!). In Germania, tra il ❘106 1863 e ⟨il⟩ 1875, le frazioni socialiste rivali erano i Marxisti e i Lassalliani. In Francia, in un'epoca più recente, le grandi correnti socialiste erano divise in Broussistes, Allemanistes, Blanquistes, Guesdistes e Jaurèssistes. È vero che gli uomini che davano cosi il nome ai diversi movimenti personificavano il più completamente possibile le idee e le tendenze che ispiravano il partito e li guidarono durante tutta la sua evoluzione (Maurice Charnay, Les Allemanistes, Parigi, Rivière, 1912, p. 25).

Forse c'è analogia tra i partiti 'politici e le sette religiose e gli ordini monastici; Yves Guyot ha notato che l'individuo appartenente al partito moderno opera come i frati del Medio Evo, che presero il nome da S. Domenico, S. Benedetto, Agostino, Francesco (Yves Guyot, La Comédie socialiste, Parigi, 1897, Charpentier, p. 111). Ecco dei partiti-tipo, che potrebbero essere chiamati «partis de patronage». Quando il capo esercita un influsso sui suoi aderenti per qualità così eminenti che sembrano soprannaturali a questi ultimi, esso può essere chiamato capo charismatico (χάρισμα) dono di dio, ricompensa; cfr M. Weber, op. cit., p. 140). (Questa nota è segnata 4 bis, cioè è stata inserita nelle bozze; non certo per la traduzione di «χάρισμα», ma forse per la citazione del Weber. Il Michels ha fatto molto baccano in Italia per la «sua» trovata del «capo charismatico» che probabilmente [occorrerebbe confrontare] era già nel Weber; bisognerebbe vedere anche il libro del Michels sulla Sociologia politica del 27*: non accenna neanche che una concezione del capo per grazia di dio è già esistita e come!)