Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/222

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I93°*I932: (miscellanea) 897 cenna * solo al fatto che il Manzoni per un certo tempo accolse la concezione del Thierry (per la Francia) della lotta di razza nel seno del popolo (Longobardi | e Romani, come 33 bis in Francia Franchi e Galli) come lotta tra umili e potenti \ [Lo Zottoli cerca di rispondere al Crispolti nel «Pègaso» del settembre 1931]\ §( 51). Storia delle classi subalterne. L'elemento di lotta di razza innestato nella lotta di classe in Francia dal Thierry ha avuto importanza e quale, in Francia, nel determinare la sfumatura nazionalistica dei movimenti delle classi subalterne? Il «gallicismo» operaio di Proudhon sarebbe da studiare, come espressione più compiuta della tendenza democratico-gallicistica rappresentata dai romanzi popolari di Eugenio Sue % § (52). Letteratura popolare. - Sezione cattolica. Il gesuita Ugo Miotti. Ho Ietto in questi giorni (agosto 1931) un romanzo di Ugo Mioni La ridda dei milioni stampato dall'Opera di S. Paolo di Alba!. A parte il carattere prettamente gesuitico (e antisemita) che è particolarissimo di questo romanzaccio, mi ha colpito la trascuratezza stilistica e anche grammaticale della scrittura del Mioni. La stampa è pessima, i refusi e gli errori formicolano e questo è già grave in libretti dedicati ai giovani del popolo che spesso in essi imparano la lingua letteraria; ma se lo stile e la grammatica del Mioni possono aver sofferto per la cattiva stampa, è certo che lo scrittore è pessimo oggettivamente, è sgrammaticato e spropositante obbiettivamente. In ciò il Mioni si stacca dalla tradizione di compostezza e anzi di falsa eleganza e lindura degli scrittori gesuitici come il padre Bresciani. • Nel ms seguono, tra parentesi, alcune righe cancellate a leggeri tratti di penna: «A questo proposito è ancora più strana l’affermazione del Croce nella Storia della storiografia in Italia nel secolo xix, che solo in Italia e non in Francia ci sia stata questa ricerca della lotta di razza nel Medio Evo come origine della divisione della società in ordini privilegiati e terzo stato, mentre è proprio l’opposto, ecc.» 5,