Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/333

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ioo8 QUADERNO 8 (XXVIII) i § ( 113 ). Storia degli intellettuali. L'Umanesimo. Studiare la riforma pedagogica introdotta dalPumanesimo: la sostituzione della «composizione scritta» alla «disputa orale», per esempio, che ne è uno degli elementi «pratici» più significativi. (Ricordare alcune note sul modo di diffusione della cultura per via orale, per discussione dialogica, attraverso l’oratoria, che determina un’argomentazione poco rigorosa, e produce la convinzione immediata più che altro per via emotiva) \ / / § (114). Machiavelli. Jean Bodin (’isio-tsoó'ì fu deputato agli Stati di Blois del 1576 e fece rifiutare dal Terzo Stato i sussidi domandati per la guerra civile. Opere: Methodus ad facilem historia- rum cognitionem (1566), dove indica l’influenza del clima, l’idea del progresso ecc.; La Republique (1576), dove esprime le opinioni del Terzo Stato sulla monarchia assoluta e i suoi rapporti col popolo; Heptaplomeres (inedito fino all’epoca moderna), in cui confronta tutte le religioni e le giustifica come espressioni diverse della religione naturale, sola ragionevole, e tutte egualmente degne di rispetto e di tolleranza *. Durante le guerre civili in Francia, il Bodin è l’esponen-, te del terzo partito, detto dei « politici », che si pone dal punto di vi- 36 sta dell’interesse nazionale. Il Bodin è catalogato tra gli «antimachiavellici », ma evidentemente è questo un carattere estrinseco e superficiale del suo significato storico. Il Bodin fonda in Francia la scienza politica in un terreno molto più avanzato di quello che l’Italia aveva offerto al Machiavelli. Per il Bodin non si tratta di fondare lo Stato territoriale e unitario (nazionale), ma di equilibrare le forze sociali in lotta neH’interno di questo Stato già forte e radicato: non il momento della forza interessa il Bodin, ma quello del consenso. È da osservare che nell’Italia che osservava il Machiavelli non esistevano istituzioni rappresentative notevoli come quelle degli Stati Generali in Francia. Quando modernamente si osserva che le istituzioni parlamentari sono state importate in Italia dall’estero, non si tiene conto che ciò riflette una condizione di debolezza della storia passata italiana, e cioè l’essere rimasta la struttura statale alla fase comunale e non essere passata alla fase territoriale moderna (nazionale). Del resto istituzioni rappresentative sono esistite, specialmente nel Mezzogiorno e in Sicilia, ma con carattere molto più ristretto che in Francia, per il poco sviluppo in queste regioni del Terzo Stato (i Parlamenti siciliani strumento dei baroni contro la monarchia, essenzialmente). Ricordare lo studio di Antonio Panella sugli Antimachiavellici pubblicato nel «Marzocco» del 1927 (o anche 26: undici articoli)2: vedere come