Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/453

Da Wikisource.

1128 f QUADERNO 9 (xiv) automaticamente, ma occorre predisporla con un lavoro di lunga mano su tutta l'area, cioè in tutta l'estensione del dominio culturale e non astrattamente, cioè partendo da principii generali sempre validi, ma concretamente, sulPespe- rienza dell’immediato passato e dell’immediato presente, da cui i principii devono sembrar scaturire come ferrea necessità e non come a priori. « « • § ( 53 ). Passato e presente. Un dialogo. Qualcosa c’è di mutato fondamentalmente. E si può vedere. Che cosa? Prima tutti volevano essere aratori della storia, avere le parti attive, ognuno avere una parte attiva. Nessuno voleva essere «concio» della storia. Ma può ararsi senza prima ingrassare la terra? Dunque ci deve essere Paratore e il «concio». Astrattamente tutti lo ammettevano. Ma praticamente? «Concio» per «concio» tanto valeva tirarsi indietro, rientrare nel buio, nelPindistinto. Qualcosa è cambiato, perché c’è chi si adatta «filosoficamente» ad essere concio, che sa di doverlo essere, e si adatta. È come la quistione delPuomo in punto di morte, come si dice. Ma c’è una grande differenza, perché in punto di morte si è ad un atto decisivo che du- 40 ra un attimo; | invece nella quistione del concio, la quistione dura a lungo, e si ripresenta ogni momento. Si vive una volta sola, come si dice; la propria personalità è insostituibile. Non si presenta, per giocarla, una scelta spasmodica, di un istante, in cui tutti i valori sono apprezzati fulmineamente e si deve decidere senza rinvio. Qui il rinvio è di ogni istante e la decisione deve ripetersi ogni istante. Perciò si dice che qualcosa è cambiato. Non è neanche la quistione di vivere un giorno da leone o cento anni da pecora. Non si vive da leone neppure un minuto, tutt’altro: si vive da sottopecora per anni e anni e si sa di dover vivere cosi. L’immagine di Prometeo che invece di essere aggredito dall’aquila, è invece divorato dai parassiti. Giobbe l’hanno potuto immaginare gli ebrei: Prometeo potevano solo immaginarlo i greci; ma gli ebrei sono stati più realisti, più spietati, e anche hanno dato una maggiore evidenza al loro eroe.