Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/487

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IÓ2 QUADERNO 9 (xiv) la posizione del Papato come potenza europea è addirittura catastrofico. Colla Controriforma il Papato aveva modificato essenzialmente la struttura della sua potenza: si era allontanato dalle masse popolari, si era fatto fautore di guerre europee sterminatrici, si era confuso con le classi dominanti in modo irrimediabile. Aveva perduto perciò la capacità di dominare indirettamente sulle classi dirigenti attraverso la sua influenza sulle classi popolari fanatiche e fanatizzate: è notevole che proprio mentre il Bellarmino elaborava la sua teoria del dominio indiretto della Chiesa, la Chiesa con la sua attività concreta, distruggeva le condizioni di ogni suo dominio e specialmente del dominio indiretto, staccandosi dalle classi popolari. La politica rega- lista delle monarchie illuminate èa questa esautorazione della Chiesa come potenza europea e quindi italiana, e inizia anch’essa il Risorgimento, se è vero, come è vero, che il Risorgimento era in funzione di un indebolimento del Papato sia come potenza europea che come potenza italiana, cioè come possibile forza che riorganizzasse gli Stati della penisola sotto la sua egemonia. Ma sono elementi condizionanti; una dimostrazione storicamente valida, che già nel Settecento si fossero costituite in Italia delle forze che concretamente tendessero a fare della penisola un organismo politico unitario e indipendente, non è stata ancora fatta | in modo valido. Cfr Quaderno 19 (x), pp. 13-14. § (ioo). Bibliografia. Francesco Lemmi, Le orìgini del Risorgimento italiano, Milano, Hoepli. Dello stesso Lemmi, La Bibliografia del Risorgimento italiano, Società Anonima Romana. C. Morandi, Idee e formazioni politiche in Lombardia dal 1748 al 1814, Torino, Bocca. Massimo Lelj, Il Risorgimento dello spirito Italiano (1725- 1861), Milano, L’Esame, Edizioni di storia moderna, 1928 *. Cfr Quaderno 19 (x), p. 26. ,(101). l~2l. Orieintdel Risorgimento. Le ricerche sulle origini kmoto nazionale deTRisurglffleliró 5ono~quàsi sempre viziate dalla tendenziosità politica immediata, non solo da parte degli scrittori italiani, ma anche da parte di quelli stranieri, specialmente francesi. C’è una «rWt-rina» frflnrpcp ^nlln nrifrini Hel Rignrftimentn, rinp ìq i^ionSTraîîana deve la su? fortuna alla Francia, ai due Napoleoni e ìlesta dottrina ha anche il suo aspetto_neaativm3©lemico: i nazionalisti monarchici (bainville) 'osizione rHntivn rtrlln hrannn in mproverano ai Napoleoni di avere in- polìtica r^zionalitana. cioè di e^rr,a ctltì rnn^ 1* gli inte- ressi della nazione francese, rannittteniatrdallft-monarchia titT di destra (eie: iempre antitaliani 8 Nel ms una variante interlineare: «rappresenta».