Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/54

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i93°‘i932: (miscellanea) 729 §(61). Federico II. Cfr Raffaello Morghen, Il tramonto della potenza sveva e la più recente storiografia, «Nuova Antologia» del 16 marzo 1930. Riporta alcuni [recenti] dati bibliografici su Federico II \ Dal punto di vista del «senso» della storia italiana esposto nei paragrafi sui comuni medioevali e sulla funzione cosmopolita degli intellettuali italiani è interessante il volumetto di Michelangelo Schipa Sicilia e l'Italia sotto Federico II, Napoli, Società Napoletana di | storia patria, 19292. (Naturalmente se è ve- 23 bis ro che Io Schipa « sembra sdegnarsi » con i Comuni e col Papa che resistettero a Federico, ciò è antistorico, ma si dimostra come il Papa si opponesse alPunificazione dell’Italia e come i Comuni non uscissero dal Medioevo). Il Morghen cade in altro errore quando scrive che al tempo delle lotte tra Federico e il Papato ( i Comuni ) « si protendono ansiosi e impazienti verso Pavvenire ecc.»; «è l’Italia la quale si appresta a dare al mondo una nuova civiltà essenzialmente laica e nazionale quanto più la precedente era stata universalistica e chiesastica» \ Sarebbe difficile al Morghen giustificare questa affermazione in altro modo che citando dei libri come il Principe. Ma che i libri siano una nazione e non solamente un elemento di cultura, ci vuole molta retorica per sostenerlo. Fu Federico II ancora legato al Medio Evo? Certamente. Ma è anche vero che se ne staccava: la sua lotta contro la Chiesa, la sua tolleranza religiosa, Pessersi servito di tre civiltà: ebraica, latina, araba, e aver cercato di amalgamarle lo pone fuori del Medio Evo. Era un uomo del suo tempo, ma egli davvero poteva fondare una società laica e nazionale e fu più italiano che tedesco, ecc. Il problema va veduto interamente e anche questo articolo del Morghen può servire. % (62). I nipotini di padre Bresciani. Il De Sanctis in qualche parte scrive che egli, prima di scrivere un saggio o fare una lezione su un canto di Dante, per esempio, leggeva parecchie volte ad alta voce il canto, lo studiava a memoria ecc. ecc. Ciò si ricorda per sostenere l’osservazione che