Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/543

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1218 QUADERNO IO (XXXIIl) sia pure nelle sole scuole elementari, non significa altro se non ripresentare sofisticata la formula della « religione buo- naper il popolo» e in realtà.abdicare e capitolare dinanz l’org re che una fede che non si riesce a tradurre in termini «po- . polari» mostra per ciò stesso di essere caratteristica di un determinato gruppo sociale. Nonostante questa posizione verso la religione, la filosofia del Croce è stata molto studiata dai cattolici del gruppo neo-scolastico e soluzioni di problemi particolari sono state \ | accolte dalPOIgiati e dal Chiocchetti (il libro delPOlgiati su Marx è costruito con materiali critici crociani; il Chiocchetti nel suo volume sulla Filosofia di B. Croce difende Taccoglimento di alcune dottrine crociane, come quella dell’origine pratica dell’erroreì2, C'è stato un periodo * neo-scolastici, che avevano rappresentato il tentativo di incorporare nel tomismo le moderne dottrine scientifiche e il xix, di fronte al discredito che il positivismo godeva fra gli intellettuali e alle fortune del neo- idealismo, tentarono di trovare un terreno d’accordo tra il tomismo e l idealismo e quindi una certa fortuna, tra loro delle filosofie de roce e del Gentile. Da qualche tempo i neoscolastici stanno concentrandosi su un terreno più ristretto e più proprio, e combattono contro ogni infiltrazione idealistica nelle loro dottrine: certo essi credono di poter ereditare tutto ciò che può essere salvato del positivismo e di appropriarselo, diventando i soli oppositori teorici dell’idealismo. - Oggi Popposizione dei cattolici al Croce si va intensificando, per ragioni specialmente pratiche (è molto diverso Patteggiamento critico della «Civiltà Cattolica» verso il Croce e verso il Gentile); i cattolici capiscono molto bene che il significato e la funzione intellettuale del Croce non sono paragonabili a quelli dei filosofi tradizionali, ma sono quelli di un vero riformatore religioso, che per lo meno riesce a mantenere il distacco tra intellettuali e cattolidsmo e quindi a rendere, in una certa misura, difficile anche una forte ripresa clericale nelle masse popolari. Per il Croce « dopo Cristo siamo diventati tutti rristiani »