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1932-1935: LA FILOSOFIA DI B. CROCE I 1231 Uffizio. Mi pare che il Croce non riesca, neppure dal suo punto di vista, a mantenere la distinzione tra «filosofia» e «ideologia», tra «religione» e «superstizione» che nel suo modo di pensare e nella sua polemica con la filosofia della prajds-è essenziale. Crede di trattare di una filosofale trtetsrâHïna ideologia, crede di trattare di una Religióne e tratta di una superstizione, crede di scrivere una storia in cui l’elemento di classe sia esorcizzato e invece descrive con grande accuratezza e merito il capolavoro politico per cui una determinata classe riesce a presentare e far accettare le condizioni della sua esistenza e del siio sviluppo di classe come principio universale, come concezione del mondo, come religione, cioè descrive in atto lo sviluppo di un mezzo pratico di governo e di dominio. L’errore di origine pratica non è stato commesso in tal caso dai liberali dei secolo xix, che anzi praticamente hanno montano, nanno TinTi propostisi: terrore "di uligine pratica è commesso aa iopo aver distinto filosofia da ideo- logia finisce^:ol confondere unaldeologia politica con una concezione del mondo, dimostrando praticamente che la di- ue categorie, è solo sanzione e impossibile, che non si tratta ' ma di una stessa categoria _ digrado; è filosofia la concezione del mondo che rappresenta la vita mte morale (catarsi di una Ita pratica) di un intero gruppo sociale concepito in movimento e visto quindi non solo nei suoi interessi attuali e immediati, ma anche in qnelliinriiri e è ideologia concezione dei gruppi interni della classe ogni particola: che si propongono di aiutare la risoluzione di problemi immediati e circoscritti. Ma per le grandi masse della popolatone governata e diretta, la filosofia o religione del gruppo dirigente e dei suoi intellettuali si presenta sempre come fanatismo e superstizione, come motivo ideologico proprio di una massa servile. E il gruppo dirigente non si propone forse di perpetuare questo stato di cose? Il Croce dovrebbe spiegare come mai la concezione del mondo della libertà non possa diventare elemento pedagogico nell’insegnamento delle scuole elementari e come egli stesso, da ministro, abbia introdotto nelle scuole elementari l’insegnamento del- 48 1232 QUADER