Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/595

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1270 QUADERNO IO (XXXIII) me (possono) essere state concepite come staccate? E se la filosofia e la morale sono sempre unitarie, perché la filosofia deve essere logicamente precedente alla pratica e non viceversa? O non è un assurdo una tale impostazione e non deve concludersi che « storicità » della filosofia significa niente altro che sua «praticità»? Si può forse dire che il Croce ha sfiorato il problema in Conversazioni critiche, I, pp, 298-99-300, dove analizzando alcune delle Glosse al Feuerbach1 giunge alla conclusione che in esse «dinanzi alla filosofia preesistente» prendono la parola «non già altri filosofi, come si aspetterebbe, ma i rivoluzionari pratici »2, che il Marxa «non tanto capovolgeva la filosofia hegeliana, quanto la filosofia in genere, ogni sorta di filosofia; e il filosofare soppiantava con l’attività pratica»3. Ma non si tratta invece della rivendicazione, di fron|te alla filosofia «scolastica », puramente teorica o contemplativa, di una filosofia che produca una morale conforme, una volontà attualizza- trice e in essa si identifichi in ultima analisi? La tesi XI: « I filosofi hanno soltanto variamente interpretato il mondo; si tratta ora di cangiarlo», non può essere interpretata come un gesto di ripudio di ogni sorta di filosofia, ma solo di fastidio per i filosofi e il loro psittacismo e Penergica affermazione di una unità tra teoria e pratica. Che una tale soluzione da parte del Croce sia criticamente inefficiente si può osservare anche da ciò che, anche ammesso per ipotesi assurda che Marxa volesse « soppiantare » la filosofia in genere con l’attività pratica, sarebbe da «sfoderare» l'argomento perentorio che non si può negare la filosofia se non filosofando, cioè riaffermando ciò che si era voluto negare, e lo stesso Croce, in una nota del volume Materialismo storico ed economia marxisticab riconosce (aveva riconosciuto) esplicitamente come giustificata l'esigenza di costruire una filosofia della praxis posta da Antonio Labriola \ Questa0 interpretazione delle Glosse al Feuerbach come rivendicazione di unità tra teoria e pratica, e quindi co- % % t » aNelms: «M.». b Nel ms il titolo è abbreviato. c Nel ms: « Che questa ».