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1328 QUADERNO IO (XXXIII) libertà, cioè di storia? Come domandare che le forze in lotta «moderino» la lotta entro certi limiti (i limiti della conservazione dello Stato liberale) senza cadere in arbitrio e nel disegno preconcetto? Nella lotta « i colpi non si danno a patti » e ogni antitesi deve necessariamente porsi come radicale antagonista della tesi, fino a proporsi di distruggerla completamente e completamente sostituirla. Concepire lo svolgimento storico come un gioco sportivo col suo arbitro e le sue | norme prestabilite da rispettare lealmente, è una forma di storia a disegno, in cui Pideologia non si fonda sul «contenuto» politico ma sulla forma e sul metodo della lotta. È un’ideologia che tende a snervare l’antitesi, a spezzettarla in una lunga serie di momenti, cioè a ridurre la dialettica a un processo di evoluzione riformistica «rivoluzione- restaurazione», in cui solo il secondo termine è valido, poiché si tratta di rabberciare continuamente [dall’esterno] un organismo che non possiede internamente la propria ragion di salute. Del resto si potrebbe dire che un simile atteggiamento riformistico è un’«astuzia della Provvidenza» per determinare una maturazione più rapida delle forze interne tenute imbrigliate dalla pratica riformistica, § ( 42). Appendice. La conoscenza filosofica come atto pratico, di volontà. Si può studiare questo problema specialmente nel Croce, ma in generale nei filosofi idealisti, perché essi insistono specialmente sulla vita intima dell individuo-uomo, sui fatti e sull’attività spirituale. Nel Croce per la grande importanza che nel suo sistema ha la teoria dell’arte, l’estetica. Nell’attività spirituale, e per chiarezza d’esempio, nella teoria dell’arte (ma anche nella scienza economica, per cui il punto di partenza per l’impostazione di questo problema può essere il saggio Le due scienze mondane: l'Estetica e l’Economica pubblicato dal Croce nella «Critica» del 20 novembre 1931)1 le teorie dei filosofi scoprono verità fin allora ignoratelo «inventano», «creano» schemi mentali, nessi logici che mutano la realtà spirituale fin allora esistente, storicamente concreta come cultura diffusa in un gruppo di intellettuali, in una classe, in una ci¬