Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/678

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1932-1935: LA FILOSOFIA DI B. CROCE II 1353 d’Italia» per il primo e furono riprodotte dalla «Stampa» e da altri giornali. 2) Il partito come ideologia generale, superiore ai vari aggruppamenti più immediati. In realtà il modo di essere del partito liberale in Italia dopo il 1876 fu quello di presentarsi al paese come un «ordine sparso» di frazioni e di gruppi nazionali e regionali. Erano frazioni del liberalismo politico tanto il cattolicismo liberale dei popolari, come il nazionalismo (il Croce collaborò a «Politica» di A. Rocco e F. Coppola)2, tanto le unioni monarchiche come il partito repubblicano e gran parte del socialismo, tanto i radicali democratici come i conservatori, tanto Sonnino- Salandra, come Giolitti, Orlando, Nitti e Co. Il Croce fu il teorico di ciò che tutti questi gruppi e gruppetti, camarille e mafie avevano di comune, il capo di un ufficio centrale di propaganda di cui tutti questi gruppi beneficiavano e si servivano, il leader nazionale dei movimenti di cultura che na- . scevano per rinnovare le vecchie forme politiche. Come è stato osservato altrove il Croce divise con Giustino Fortunato questo ufficio di leader nazionale della cultura liberale democratica. Dal 1900'al 1914 e anche dopo (ma come risoluzione) Croce e Fortunato apparivano sempre come ispiratori (come fermenti) di ogni nuovo movimento giovanile serio che si proponesse di rinnovare il «costume» politico e la vita dei partiti borghesi: cosi per la «Voce», T«Unità», T«Azione Liberale», la «Patria» (di Bologna) ecc. \ Con la «Rivoluzione Liberale» di Piero Gobettia avviene una innovazione fondamentale: il termine «liberali- § smo» viene interpretato nel senso più «filosofico» o più astratto e dal concetto di libertà nei | termini tradizionali 38 della personalità individuale si passa al concetto di libertà nei termini di personalità collettiva dei grandi gruppi so^ ciali e della gara non più tra individui ma tra gruppi4. Di questo ufficio di leader nazionale del liberalismo occorre tener conto per comprendere come il Croce abbia ampliato il cerchio della sua influenza direttrice oltre ITtalia, sulla base di un elemento della sua «propaganda»: quella revisioni’ stica. a Nel ms: «P. G,». 23*