Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/714

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1932-1933: (introduzione alla filosofia) 1389 vita, di imbecille autosufficienza, e ciò senza aspettare che il subalterno sia diventato dirigente e responsabile. Una parte della massa anche subalterna è sempre dirigente e responsabile e la filosofia della parte precede sempre la filosofia del tutto non solo come antici|pazione teorica, ma come necessità attuale. .Che la concezione meccanicistica sia stata una religione di subalterni appare da un’analisi dello sviliinmTJella relT gione cristiana, che in uq ^Ìòmstoriche determinate è stata e continua ad ess conai- n volontà delle masse del mondò e Sella vita e dette i quadri generali per Fattività pratica rea- « necessita» popolali, un TTndividualismo pagano e individualismo cristiano, fase, del „ marzo 1.9327mi pare bene espressa questa tunzione del cristianesimo: «La fede in un sicuro avvenire, nell’immor- talità delPanima, destinata alla beatitudine, nella sicurezza di poter arrivare al godimento eterno, fu la molla di propulsione per un lavoro di intensa perfezione interna, e di elevazione spirituale. Il vero individualismo cristiano ha trovato qui l’impulso alle sue vittorie. Tutte le forze del cristiano furono raccolte intorno a questo fine nobile. Liberato dalle fluitazioni speculative che snervano l’anima nel dubbio, e illuminato da principi immortali, l’uomo sentì rinascere le speranze; sicuro che una forza superiore lo sorreggeva nella lotta contro il male, egli fece violenza a se stesso e vinse il mondo» \ Ma anche in questo caso, è il cristianesimo ingenuo che si intende; non il cristianesimo gesui- tizzato, divenuto un puro narcotico per le masse popolari. Ma la posizione del calvinismo, con la sua concezione ferrea della predestinazione e della grazia, che determina una vasta espansione di spirito di iniziativa (o diventa la forma di questo movimento) è ancora più espressiva e significativa. (A questo proposito si può vedere: Max Weber^j/e/iaz prò- 'stante e lo spirito del capitalismo, pubblicatole! «JNuo- vi Studi», fascicoli dal 1931 e sgg.4, e il libro del Groe- thuysen sulle origini religiose della borghesia in Francia5). Perché e come si diffondono, diventando popolari, le 18 bis 1 é