Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/716

Da Wikisource.

i932-I933: (introduzione alla filosofia) 1391 » polo; egli | si è formato delle opinioni, delle convinzioni dei criteri dx~dìscriminazione~e delle norme di condotta. igni sostenitore di un punto di vista contrastante al SUO, in quanto è intellettualmente superiore, sa argomentare le sue ragioni meglio di lui, lo mette in sacco logicamente ecc.; dovrebbe perciò l'uomo del popolo mutare le sue convinzioni? Perché nell’immediata discussione non sa farsi valere? ma allora gli potrebbe capitare di dover mutare una volta al giorno, cioè ogni volta che incontra un avversario ideologico intellettualmente superiore. Su quali elementi si fonda dunque la sua filosofia? e specialmente la sua filosofia nella forma che per lui ha maggiore importanza di norma di condotta? L’elemento più importante è indubbiamen^. te di caratterè non razioni 1 reae a m cni e cne cosa? Specialmente~nel .ffrnppn sociale al quale appartiene in quanto la pensa diffusamentëœmelui: Puomo del popolo lensa che in tanti non si può sbagliare, t'osf in tronco, come l’avversario argomentatorevorrebbe far credere: c stesso, è vero, non è capace di sostenere e svolgere le prò- prie ragioni come Pavversario le sue, ma che nel suo gruppo uesto saprebbe fare, certo anche meg. que terminato avversario ed egli ricorda infatti dFaver sentito ^coerentemente, in modo che egli ne è espo sua rimasto convinto, le ragion ragioni in concreto e non saprebbe ripeterle, ma sa che esistono perché le ha sentite esporre e ne è rimasto convinto. L’essere stato convinto una volta in modo folgorante è la ragione permanente del permanere della convinzione, anche se essa non si sa più argomentare. Ma queste considerazioni conducono alla conclusione di una estrema labilità nelle convinzioni nuove delle masse popolari, specialmente se queste nuove convinzioni sono in contrasto con le convinzioni (anche nuove) ortodosse, socialmente conformiste secondo gli interessi generali delle classi dominanti. Si può vedere questo riflettendo | alle fortune delle religioni e aellé~cfiiese. LaTeligione, e una imiti, nella misura in cui intrattiene uppo storico genera ermanentemente e organi^