Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/755

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1430 ê QUADERNO II (xVIIl) 39 bis zia mentale e la superficialità programmatica. È da osservare che Fazione politica tende appunto a far uscire le moltitudini dalla passività, cioè a distruggere la legge dei grandi numeri; come allora questa può essere ritenuta una legge sociologica? Sp si riflpneJheneJa stessa rivendicazione di una economia secondo un piano, o diretta, è destinatala1 spezzare la legge statistica meccanicamente intesa, cioè pro- tti arbitrari individua- fne-dovrà-ha. __ statistica, il che però non significa lo stesso: in realtà la consapevolezza umana si"süsti- tuisce alla TspòntaneTtà^ naturalistica Un altro elemento che nell’arte politica portâ~âllô^cônvolgimento dei vecchi schemi naturalistici è il sostituirsi, nella funzione direttiva, di organismi collettivi (i partiti) ai singoli individui, ai capi individuali (o carismatici, come dice il Michels)3. Con l’e- stendersi dei partiti di massa e il loro aderire organicamente alla vita più intima (economico-produttiva) della massa stessa, il processo di standardizzazione dei sentimenti popolari da meccanico e casuale (cioè prodotto dall’esilstenza ambiente di condizioni e di pressioni simili) diventa consapevole e critico. La conoscenza e il giudizio di importanza di tali sentimenti non avviene più da parte dei capi per intuizione sorretta dalla identificazione di leggi statistiche, cioè per via razionale e intellettuale, troppo spesso fallace, — che il capo traduce in idee-forza, in parole-forza — ma avviene da parte delPorganismo collettivo per «compartecipazione attiva e consapevole», per «con-passionalità», per esperienza dei particolari immediati, per un sistema che si potrebbe dire di «filologia vivente». Cosi si forma un legame stretto tra grande massa, partito, gruppo dirigente e tutto il complesso, bene articolato, si può muovere come un « uomo-collettivo ». Il libro di Henri De Man4, se ha un suo valore, lo ha appunto in questcrsenso: che incita a «informarsi» particolarmente dei sentimenti reali e non di quelli supposti secondo leggi sociologiche, dei gruppi e degli individui. Ma il De Man non ha fatto nessuna scoperta nuova né ha trovato un principio originale che possa superare la filosofia della praxis o dimostrarla scientificamente errata o sterile: ha eleva- »