Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/808

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1932-1933: (introduzione alla filosofia) 1483 ter d’accordo quelle che sono già state dette» \ Si può analizzare questa massima nei suoi elementi. È più difficile instaurare un ordine intellettuale collettivo che inventare arbitrariamente dei principi nuovi e originali. Necessità di un ordine intellettuale, accanto all’ordine morale, e alPordine... pubblico. Per creare un ordine intellettuale, necessità di un «linguaggio comune» (contro neolalismo intellettuale e bo- hemismo). Originalità «razionale»; anche il filisteo è un originale, cosi come lo scapigliato. Nella pretesa dell’originalità c’è molta vanità e individualismo, e poco spirito creatore ecc. Cfr Quaderno 8 (xxviii), p. 60. nso comune. Il Manzoni fa distinzione tra senso comune e buon senso (cfr Promessi Sposi, cap. xxxii sulla peste e sugli untori). Parlando del fatto che c’era pur qualcuno che non credeva agli untori, ma non poteva sostenere la sua opinione contro l’opinione volgare diffusa, scrive: «Si vede che era uno sfogo segreto della verità, una confidenza domestica; il buon senso c’era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune» \ Cfr Quaderno 8 (xxviii), p. 8 bis. . La realtà del mondo esterno. _ Cfr Tolstoi, I voi. acconti auiobìo2raficKlnianzìa-Adolescenza^tà. «Sla- via», Torino, 1930) p. 232 (cap. xix dell’Adolescenza intitolato proprio «L’Adolescenza»): «Ma da nessuna corrente filosofica fui affascinato come dallo scetticismo, che ad un certo momento mi portò ad uno stato vicino alla follia. Immaginavo che fuori di me nessuno e nulla esistesse in tutto il mondo, che gli oggetti non fossero oggetti, ma immagini, le quali mi apparivano solo quando vi fissavo l’attenzione, e che appena cessavo di pensarci quelle immagini subito svanissero. In una parola mi trovavo d’accordo con Schlegel nel ritenere che esistono non gli oggetti, ma il nostro rapporto con essi. C’erano momenti, quando, sotto l’influenza di questa idea fissa arrivavo a rasentare la follia,