Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/831

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QUADERNO II (xVIIl) governanti, tra diretti e dirigenti, cioè si realizza la vita d’insieme che sola è la forza sociale, si crea il «blocco storico». Il De Man «studia» i sentimenti popolari, non con-sente con essi per guidarli e condurli a una catarsi di civiltà moderna: la sua posizione è quella dello studioso di folclore che ha continuamente paura che la modernità gli distrugga l'oggetto della sua scienza. D'altronde c'è nel suo libro il riflesso pedantesco di una esigenza reale: che i sentimenti popolari siano conosciuti e studiati cosi come essi si presentano obbiettivamente e non ritenuti qualcosa di trascurabile e di inerte nel movimento storico. Cfr Quaderno 4 (xm), pp. 64 bis - 63. Ardan. Nel romanzo di Tules Ve Michele Ardan, nel suo discorso programmatico dice liricamente che «lo spazio non esiste, | perché gli astri sono talmente vicini gli uni agli altri che si può pensare l’universo come un tutto solido, le cui reciproche distanze possono paragonarsi alle distanze esistenti fra le molecole del metallo più compatto come l'oro o il platino». Il Borgese, sulle tracce di Eddington, ha capovolto il ragionamento del Verne e sostiene che la «materia solida» non esiste, perché il vuoto nell’atomo è tale che un corpo umano, ridotto alle parti solide, diverrebbe un corpuscolo visibile solo al microscopio \ È la «fantasia» di Verne applicata alla Scienza degli scienziati e non più a quella dei ragazzi. (Il Verne immagina che nel momento in cui l’Ardan espone la sua tesi, Maston, una delle figurette con cui rende arguti i suoi libri, nel gridare con entusiasmo: «Si, le distanze non esistono! » stia per cadere e provare così, sulla sua pelle, se le distanze esistono o no)2. 4 Cfr Quaderno 9 (xiv), pp. 41-42. e Man (continuazione pagina 70 bis sgg.) \ Mario Missiroli ha pubblicato nel 1932 presso le «Edizioni Corbaccio» di Milano, l’«annunziata»