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i6i8 QUADERNO 13 (XXX) il Machiavelli è visto come un teorico e non come uomo d’azione? Non pare accettabile l’ipotesi dell’«ingenuità» vanitosa e «chiacchierona». Bisogna ricostruire i tempi, e le esigenze che il Machiavelli vedeva in essi. In realtà, pare si possa dire, nonostante che il Principe abbia una destinazione precisa, che il libro non è scritto per nessuno e per tutti: è scritto per un ipotetico «uomo della provvidenza» che potrebbe manifestarsi cosi come si era manifestato il Valentino o altri condottieri, dal nulla, senza tradizione dinastica, per le sue qualità militari eccezionali. La conclusione del Principe giustifica tutto il libro anche verso le masse popolari che realmente dimenticano i mezzi impiegati per raggiungere un fine se questo fine è storicamente progressivo, cioè risolve i problemi essenziali dell’epoca e stabilisce un ordine in cui sia possibile muoversi, operare, lavorare tranquillamente. NelPinterpretare il Machiavelli si dimentica che la monarchia assoluta era in quei tempi una forma di reggimento popolare e che essa si appoggiava sui borghesi contro i nobili e anche contro il clero. (L’Oxilia accenna all’ipotesi che l’interpretazione democratica del Machiavelli nel periodo 700-800 sia stata rafforzata e resa più ovvia dal Giorno del Parini, « satirico istitutore del gio- vin signore, come il Machiavelli — in altri tempi, con altre nature e misure d’uomini — sarebbe stato il tragico istitutore del principe»)A. % § (26). Egemonia politico-culturale. È ancora possibile, nel mondo moderno, l’egemonia culturale di una nazione sulle altre? Oppure il mondo è già talmente unificato nella sua struttura economico-sociale, che un paese, se può avere «cronologicamente» l’iniziativa di una innovazione, non ne può però conservare il « monopolio politico » e quindi servirsi di tale monopolio come base di egemonia? Quale significato quindi può avere oggi il nazionalismo? Non è esso possibile come «imperialismo» economico-finanziario ma non più come «primato» | civile o egemonia politico-intellettuale? Cfr Quaderno 9 (xiv), p. 94.