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1670 QUADERNO 14(1) Papini e dai gruppi fiorentini di «Lacerba» e «La Voce», col loro speciale « romanticismo » o Sturm und Drang popolaresco. Ultima manifestazione «Strapaese». Ma sia il futurismo di Marinetti, | sia quello del « Lacerba » e della «Voce», sia « Strapaese», hanno urtato contro un ostacolo: l’assenza di carattere dei loro protagonisti e le loro tendenze carnevalesche e pagliaccesche, da piccoli borghesi scettici e aridi. La letteratura regionale è stata troppo folcloristica, «pittoresca»; il popolo regionale era visto « paternalisticamente », dall’esterno, con spirito disincantato, cosmopolitico, da turista in cerca di sensazioni forti e originali per la loro crudezza. Negli scrittori italiani ha proprio nuociuto P« apoliticismo» intimo, verniciato di rettorica nazionale verbosa: furono, da questo punto di vista, più simpatici Enrico Corradini e il Pascoli col loro nazionalismo confessato e militante, che in Pascoli era popolaresco e ingenuo, senza programmi ben razionalizzati come invece nel Corradini. Cfr Quaderno 21 (xvu), pp. 4-6. § ( ). Il teatro di Pirandello. Forse ha ragione il Pi- randello a protestare egli per il primo contro il « pirandellismo», cioè a sostenere che il cosi detto pirandellismo è una costruzione astratta dei sedicenti critici, non autorizzato dal suo concreto teatro, una formula di comodo, che spesso nasconde interessi culturali e ideologici tendenziosi, che non vogliono confessarsi esplicitamente. È certo che Pirandello è sempre stato combattuto dai cattolici: ricordare il fatto che Liolà è stata ritirata dal repertorio dopo le cagnare inscenate al teatro Alfieri di Torino dai giovani cattolici per istigazione del «Momento» e del suo mediocrissimo recensore teatrale Saverio Fino \ Lo spunto contro Liolà fu dato da una pretesa oscurità della commedia, ma in realtà tutto il teatro del Pirandello è avversato dai cattolici per la concezione pirandelliana del mondo, che, qualunque essa sia, qualunque sia la sua coerenza filosofica, è indubbiamente anticattolica, come invece non era la concezione «umanitaria » e positivistica del verismo borghese e piccolo borghese del teatro tradizionale. In realtà non pare si possa attribuire al Pirandello una concezione del mondo coerente, non pare si possa estrarre dal suo teatro una filosofia e quindi non si può dire che il teatro pirandelliano sia «filosofia». È certo però che nel Pirandello ci sono dei punti di vista che posso-